La fondazione del Maso Pianaci alla fine del XVII secolo, la si presume come opera dei discendenti dei Vettori, già proprietari del Maso Ischia a confine del torrente Avisio.
“Nel 1690 un certo “Vettore Vettori” dal Maso Ischia, nipote di Michele di Fraine, decise di costruire un’abitazione nella località “Planazi”, con accanto un fienile (stabìn) e quattro campi” (Fonte: Roberto Bazzanella)
La struttura originaria non è di facile lettura, anche per il precario stato conservativo della parte di maso completamente abbandonata e ridotta ormai a rudere. Si può ipotizzare che la parte diroccata sia la parte più antica, costruita a fianco dell’antica strada che dal fondovalle sale all’abitato di Piscine; la parte ancora ben conservata è stata realizzata successivamente in almeno due tempi diversi, andando anche a coprire con il portico l’antica via. La copertura del portico -necessaria per l’aggiunta di due stanze è da ritenersi come l’ultimo intervento importante.
L’esploso assonometrico accompagnato a questo testo, evidenzia la distribuzione interna e le relazioni tra gli ambienti. E’ ben evidente come questo edificio sia ben diverso da altri masi che riscontriamo in valle di Cembra, forse una vera e propria evoluzione locale di modello insediativo più antico. Infatti la cucina è direttamente collegata alla cantina, che a sua volta è collegata con una stalla; l’unica stanza da letto era collegata direttamente con la cucina. E’ curioso osservare che nella cantina sgorga una sorgente d’acqua (la stessa che alimenta la fontana sotto il portico).
La trasformazione secondo le linee attuali con l’aggiunta del corpo di fabbrica coperto da un tetto a falda unica sopra il portico, risale alla prima parte del XIX secolo: come da consuetudine si aggiungono due stanze. La parte a monte della costruzione, interamente adibita a fienile, sarà modificata secondo le attuali forme con il recupero di una ulteriore stanza e tamponando il vano aperto tra il fienile stesso e la parte abitata (sopra l’ingresso attuale)